Trapianto di Rene da donatore vivente

Valutazione clinica del donatore
Si deve innanzitutto verificare il perfetto stato di salute del donatore. Vengono pertanto eseguiti esami di laboratorio completi (emocromo, indici di funzionalita’ renale ed epatica, studi sierologici e microbiologici per epatite B e C, HIV, CMV, Mantoux,...) ed una serie di esami strumentali, quali ECG, radiografia del torace, ecografia addominale, urografia e nefroscintigrafia renale sequenziale.
Tali accertamenti vengono eseguiti in regime di esenzione (codice T01, pat. V59.4).
Solo qualora il donatore risulti idoneo alla donazione, gli verrà eseguita una angioTAC renale per valutare la fattibilità tecnica del prelievo del rene.
> Valutazione
idoneità donatore vivente di rene per trapianto

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Valutazione finale
Una commissione di terza parte, individuata dal Centro Regionale di riferimento, effettua, in modo indipendente dai curanti del ricevente (chirurgo trapiantatore e nefrologo), un accertamento che verifichi le motivazioni della donazione, la conoscenza dei potenziali fattori di rischio e delle reali possibilità del trapianto in termini di sopravvivenza dell'organo e del paziente, l'esistenza di un legame affettivo con il ricevente (in assenza di consanguineità o di legami di legge) e la reale disponibilità ad un consenso libero ed informato.
Viene quindi formulato un "Giudizio di opportunità di trapianto di rene tra viventi" da parte di un Collegio Medico, composto da un chirurgo, da un nefrologo del Centro Trapianti e da un medico di fiducia indicato dal candidato donatore.
Infine il Giudizio del Collegio Medico viene inviato al Pretore della Pretura Circondariale competente per territorio, (nel nostro caso Padova) che, dopo un colloquio con il candidato donatore, dichiarerà o meno che nulla osta all'esecuzione del trapianto di rene da donatore vivente. |